Nel volume “SGUARDI SUL TEATRO CONTEMPORANEO. Interviste di Fabio Francione” Fabio Francione riflette, insieme a sedici tra i maggiori interpreti della scena teatrale italiana e internazionale, sulla situazione attuale del teatro e sulle prospettive future, toccando temi di pungente attualità, resi ancor più cruciali dalle contingenze determinate dalla pandemia, che ha colpito con particolare virulenza il settore delle arti dello spettacolo.
Il libro sarà presentato venerdì 9 dicembre alle ore 21.00 presso il Teatro dei Segni a Modena in occasione dell'incontro con il regista Stefano Tè. Per l'occasione sarà presente l’autore Fabio Francione.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Edito da Libri Scheiwiller, “SGUARDI SUL TEATRO CONTEMPORANEO. Interviste di Fabio Francione” è il terzo titolo - dopo “Sguardi sull’architettura contemporanea. Interviste di Fulvio Irace” di Fulvio Irace e “Sguardi sul design contemporaneo. Interviste di Matteo Vercelloni” di Matteo Vercelloni - della collana Interviews, che raccoglie interviste dedicate a personaggi di spicco del panorama artistico internazionale sui temi di più stretta attualità.
Nel volume discutono con l’autore, fra gli altri, Josep Maria Miró - fresco vincitore del Premio Nazionale di Letteratura Drammatica 2022 assegnato dal Ministero della cultura Spagnoli per «Il corpo più bello che si sia mai visto da queste parti», presentato un anno fa al Teatrodi Rifredi - e Ascanio Celestini, Massimo Popolizio e Tiago Rodrigues, Pascal Rambert e Romeo Castellucci, oltre ai fondatori di alcune delle compagnie d’avanguardia più importanti degli ultimi anni, da Anagoor alla Compagnia della Fortezza, dal Teatro delle Ariette a lacasadargilla. Il libro chiude con la voce del grande maestro del teatro mondiale Eugenio Barba.
Dalle diverse voci interrogate dall’autore emerge un’idea forte del teatro come luogo di incontro, confronto e talvolta di scontro tra la piccola comunità della compagnia drammaturgica e la collettività, non solo e non tanto alla ricerca di divertimento e svago per dimenticare le contingenze quotidiane, ma per ascoltare una parola in cui la comunità possa ritrovarsi e conoscersi.